domenica 20 gennaio 2008

VIVIdiBIVI


Dopo giorni di silenzio forzato, i tasti tornano a battere sul nero fondo del blog, anche se con rammarico ho notato, che nonostante il mio annuncio, nessuno si è affatto avanti, per un possibile aiuto, nello sviluppo di "Are you in?".
Questi sono stati giorni duri, freddi e grigi per le strade della malinconica Ancona, ora più che mai addormentata nella sua nebbia, e nel suo inconfondibile silenzio religioso.
Proprio ora, mi sento distaccato, ma bene, magari alla luce di una lampada da scrivania o sotto il neon di un'aula, mentre tra una riga e l'altra, saltano fulminei, i pensieri di un anno, passato ancora troppo veloce, un anno che ha lasciato un segno indelebile, un anno che mi ha graffiato, ed ancora ne sento il dolore.
Avverto il bruciore di un lavoro che ha scavato dentro di me, più moralmente che professionalmente, una violenza tagliente e rapida, fatta di gesta, sguardi e sussurri, colpi che mi hanno buttato giù, nell'ombra del dubbio, nello sconforto di una scelta magari poco ponderata, chiuso nella morsa stretta da me stesso.
Sono stati giorni che hanno forgiato il mio orgoglio, giorni che mi hanno imposto di crescere, cha hanno fatto uscire l'Alessio peggiore, magari più insopportabile, ma sicuramente più vero di un sorriso avvelenato o di una promessa falsa.
E' stato un anno che ha cancellato altri nomi dalla lista degli amici, o ne ha lasciato un leggero segno tra le righe, un anno che mi ha tolto tante maschere e sfornato delusioni, un anno che mi ha trovato lavoratore, con i miei orari, la mia routine e le mie tempeste mentali, e mi ha lasciato studente universitario, naufrago di nuovo, nel mare dello studio, ancora operaio nell'impalcatura per il mio futuro, ma libero di disegnare il mio avvenire.
Eccomi nel 2008, pronto a rimettermi in gioco, circondato da nuove comparse, che fanno da sfondo a questa pellicola iniziata il 16 Ottobre, dove non esiste più la sicurezza del lavoro, ma solo un tempo ed un obiettivo, mentre le tasche risuonano vuote, nella corsa per arrivare.
Guardo con ammirazione chi alla mia età, ha già attraversato questo cunicolo che si dirama tra le distrazioni giovanili, e si apre in superficie, dove la luce è forte, e fa paura qualche volta.
Qualcuno di noi in questo anno dovrà fare delle scelte importantissime, magari per la vita, bivi che si ripresentano per l'ennesima volta, o bivi che incontreremo in un unica occasione, quelli che continueremo a guardare, voltandoci indietro, ma continuando ad avanzare.

Ringrazio tutti quelli che per pazzia o sincero interesse, hanno avuto il fegato di comprare il cd "Just one", e chi ha preso questo spazio non come un parcheggio di minchiate, ma come un modo per ritrovarsi ancora, come una volta, quando l'unico impegno erano i compiti per casa, e le parole non erano ponderate come lo sono ora.
Buon Anno a tutti
PS: E' con grande rammarico che sollevo il fidatissimo Marco Vicari dalla carica di redattore, dato il suo progressivo distacco da questo blog, sicuramente giustificato da altri impegni.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

bell articolo alino...spero che d'ora in avanti tu possa trovare la vera felicità..quella in cui tu credi e quella che ti realizza...è questo il momento giusto dato che la sottoscritta che ti ha reso l' esperienza nella grigia e umida e malinconica ancona ancora più sgradevole.

Anonimo ha detto...

Ma è stato un anno cosi brutto??? mamma mia!dopo aver letto qst rige sn rimasta depressa(più di quello che ero già grazie allo studio)
Vabbè,spero k qust'anno ti vada meglio...

ci sent

LU la CH3COOH

ps: se hai studiato dovresti sapere cosa significa :-)

Anonimo ha detto...

Io sono con lo zio, quando dice che questo è il tuo spazio... Questo articolo ne è la prova...
Vai avanti come credi... quella è la strada giusta!
Bellissimo articolo...

A presto!

Anonimo ha detto...

Anche se queste righe, possono deprimere qualcuno, questo è quanto l'anno passato mi ha riservato, un ottimo invito per iniziare il nuovo, con delle nuove vesti.

Anonimo ha detto...

"Avere un obbiettivo", è questo l'importante nella vita. Non preoccupandoci dei Bivi che questa ci pone. Finché la tua vita avrà un obbiettivo ogni bivio sarà solo come la strada più lunga o più breve che ti porterà ad esso.
Felice di aver fatto la tua conoscenza...

Anonimo ha detto...

Sembra che le strade siano state costruite ancor prima che noi iniziassimo a camminarci. In realtà esse si materializzano sotto i nostri piedi ad ogni nostro passo. Siamo noi che decidiamo che forma dare al nostro percorso: gratificazioni e difficoltà, delusioni e voglia di fare. Sì, sarà un continuo cadere e rialzarsi, ma sai che soddisfazione alla fine!!? In bocca al lupo per tutto Dottore!
Sara