giovedì 30 agosto 2007

TRISTEMENTE ANTONIO PUERTA




Ogni giorno, quando siamo in auto, e la radio parla monotona,

o quando siamo a tavola,

ed ogni boccone e più amaro da mandare giù , mentre le immagini passano folli sullo schermo,

O per la strada,

mentre ci guardiamo le scarpe e dinnanzi a noi, si parano tristi i titoli in bianco e nero,

freddi portavoce di una società patologicamente spacciata, l'abitudine ci sovrasta.

Fino a qualche anno fa, quando la cronaca nera era un tabù,

di tanto in tanto filtravano notizie di colpi di testa, squilibrati o seral killer,

lasciando tutti sbigottiti davanti a tanta follia.

Oggi i nostri occhi sono stati abituati a proiezioni tempestate di violenze e abusi,

e le nostre orecchie addestrate a pianti e grida di madri disperate....


Le nuove generazioni hanno imparato a convivere con l'atrocità di un delitto e la disperazione di una vendetta, ma cosa peggiore, hanno appreso dai media, spunti per finire su una pagina di giornale, un giornale su cui poi si verseranno lacrime amare.


L'informazione, e quella curiosa sensazione che si provava una volta, subito prima di aprire il quotidiano o accendere la tv, si è tramutato in un teatrino degli orrori, una tristissima rappresentazione dove il sipario non viene mai giù, dove ogni epidemia virale dei nostri tempi, ci è sbattuta in faccia con una tale violenza, da farci voltare dall'altra parte.



La follia umana non è più follia, ma quotidianità, non è più il triste destino di qualcuno, è solo quella insostenibile sensazione, che si propaga, sgomitando tra le menti umane, per arrivare alla foce degli intelletti più fragili e più vulnerabili, non è altro che una peste portata, dall'esasperazione di un'informazione esagerata.




Nonostante la nostra sensibilità sia forgiata da costanti scosse emotive, vedere un ragazzo di 22 anni, che improvvisamente si accascia a terra, fissando ad occhi sbarrati il compagno, inerme davanti a tanto dolore, un dolore che non dovrebbe appartenere alla sua età, ancora ci fa sospirare e scuotere la testa....


Un ragazzo come tutti noi, con le sue insicurezze, le sue burle, le battute e le serate, un giovane con la passione per il calcio, per il divertimento e magari per la birra ed i bei momenti tra amici, Antonio Puerta non era altro che un uomo, appena affacciatosi alla vita, ed il suo non era altro che un fragile cuore di un giovane padre, fermato dopo soli 22 anni.


Non voglio cadere nella monotonia o nei luoghi comuni, ma credo che noi, veri malati di calcio da una vita, è il minimo che possiamo fare, per quello che sarebbe potuto essere "Uno di noi", con la sola differenza di non aver potuto scegliere.....




Alessio Piergallini








….sono passate oramai le due di notte e non riesco a trovare sonno…


A questa sorta di insonnia forse contribuisce il video che da poco ho trovato scaricato qui sul pc…sarà sicuramente opera di mio fratello.


Il video si riferisce agli ultimi istanti di vita di Puerta il giocatore del Siviglia da poco scomparso.
Sono state spese mille parole su questo povero ragazzo, 22 anni , una carriera davanti
a sé da incorniciare.


Bello, ricco, famoso e con un talento calcistico che ha dovuto fare i conti con una disfunzione cardiaca, sottovalutata dai medici spagnoli, che nel giro di tre giorni l’hanno portato via dai suoi cari.


Ho rivisto delle immagini a seguito della sua morte che mi hanno colpito, tifosi di Siviglia e Betis da sempre divisi da un esasperato campanilismo, uniti, quasi fossero gemellati, urlare il nome di Antonio. Il dramma viene acutizzato dal fatto che la giovane moglie sta per donargli a breve un bambino. Se ripenso alla sua giovane età mi viene un magone fortissimo, e se ripenso alle visite mediche diciamo “leggere” che il calcio spagnolo effettua sui suoi professionisti be li subentra la rabbia. Prendetele come uno sfogo queste poche righe, ma vedere un ragazzo che muore per una leggerezza del genere e pensare a tutto ciò che circonda il mondo del calcio bé mi viene voglia domani sera di spegnere la tv e piuttosto che seguire la partita
fare un brindisi con gli amici di una vita, Antonio avrebbe preferito seguirla seduto accanto ai suoi amici magari con un ruolo da dirigente piuttosto che da lassù...


Spero di non essere stato troppo banale… A stasera…




Il redattore Marco Vicari


FRASE DEL GIORNO: The show must go on...

sabato 18 agosto 2007

FERRAGOSTO: porte aperte a Villa Galieni


Sembrava più una brezza primaverile che estiva, quella che ci accarezzava il viso, mentre al galoppo degli scooter, fedeli compagni di ritorni debilitati, galoppavamo sull'asfalto ancora pregno del sole di Agosto.


La via era buia, ma si potevano distinguere, coperte da veli scuri, una miriade di sagome d'auto, che scrutandoci nell'ombra con i loro fari, sembravano darci il benvenuto.


Varcata la soglia e superati i due cani sentinella, eccoci nella tenuta che ogni estate, disegna lo sfondo al ferragosto, spalancando una serata, da cercare nella mente, pezzo per pezzo, nei giorni successivi....


Villa Galieni era la, luminosa e nascosta tra la vegetazione, calda e riservata, gelosa dei suoi ospiti, che ora battevano il suo pavimento facendo fischiare la gomma, o risuonare tacchi, che sfilavano sotto gambe abbronzate e lucide, nel bagliore delle lampade.


PAGELLE


Guerrino 6: meriterebbe un 10 per la maniacale cura con cui ha messo su baracca e burattini, ma si gioca tutto. Crea e distrugge un sogno al sottoscritto. Mangiafuoco


Antò 7: sempre al top quando c'è da fare serata, usa le mani con una velocità ed una leggiadria che non sono di questo mondo. a presto provino con Tony Binarelli. Prestigiatore


Cicci 7: responsabile del bancone, offre sorrisi ed un po' di cirrosi epatica a tutti, spianandosi la strada verso letti smontati e federe macchiate. Delicato


Meletta 6: è ormai lontana la cena sacrificale alla bocciofila con annessa sbornia, ma ci offre comunque una stupenda maglietta smanicata, che mette in risalto le braccia pluritatuate acchiappa rumene. La mattina seguente è stato visto passeggiare in spiaggia con una chitarra elettrica a tracolla ed una donna per la mano, entrambi nudi. Metallaro


Geggio 6: sempre impeccabilmente composto e con i piedi per terra, non si lascia trasportare dalla corrente dell'alcool che scorre a fiumi, ma anzi si preoccupa della riuscita della festa, mentre il padrone di casa si ubriaca. Signore


Luca T. 7,5: riesce stringendo i denti, a trattenere l'invasamento, ma molla quando muore il neurone ucciso dall'alcool e gli si presenta davanti un microfono "Fiaccola da Giardino" con annesso kerosene, e comincia ad intonare "HEY Julia", seccando tutta la vegetazione intorno. Coraggioso


Patrizio 5: Sorpende tutti lasciando a casa i mocassini di Don Matteo e la camicia Ralph Loren, presentandosi con la maglia "Are you in?". Vaga per la festa senza neanche lanciare un urlo disumano o almeno un rutto simbolico, ma in compenso lancia sguardi a giovani signorine di 11 anni, presenti alla festa. Palle piene 2, "Si , portatemi in carcere"


Massi 6: anche in questa serata la passa da salutista, ingoiando litri di alcolici e facendo strage di cellule celebrali, ma il degenero lo tiene per Urbino, qua non vale la pena. Picenambiente


Frigo 8: dove ci si fa male lui c'è; non perde un occasione ne di inquinarsi il fegato ne di frustarsi i polmoni, e termina la serata setacciando con il retino i summer games, alla ricerca di una qualsiasi forma di vita femminile. Fattone


Zorro 6,5: calibra bene le bevute, ma una goccia di troppo fa traboccare il tutto, creando lo scompiglio nella sua calma e pacata mente. Passerà più di mezz'ora a pomiciare con il microfono, cantando tutto il repertorio italiano a mo "Coro dell'antoniano". Rinato


Marco T. 8,5: il suo cervello gli da la libera uscita per una sera, peccato che poi non troverà più la strada di casa. Fa suo il karaoke, improvvisandosi cantante di sagra, e azzardando delle intonazioni da paletto d'argento nel cuore. Il resoconto della serata sono 3 finestre frantumate dalla sua ugola leggiadra. Campana

Ele 6,5: anche lei per bere non si fa pregare, ma rovina il suo voto, sprofondando sull'amaca per tutta la serata, senza darci nemmeno la gioia di un balletto o una canzone; il balletto lo farà qualche ora piu tardi in spiaggia, con la sua dolce metà. Pigra

Filippo 7: il perbenista per eccellenza, colui che ha fatto della lucidità, uno stile di vita, sorprende tutti e si lascia trasportare, dal grande fiume in piena di alcolici. Surprise

Laura 9: se fossero tutti come lei, ci sarebbe stato bisogno delle camicie di forza, e del filo spinato; dopo esser diventata un habitué del bancone alcolici, si trasferisce nella zone relax, dove dopo un paio di balletti infuocati alla "shall we dance?", collasserà, spegnendo pian piano i suoi occhi. Nella notte poi, allagherà casa troiani di succhi gastrici. Perde il massimo voto per l'eccesso di fattanza. Smisurata

Chiara e Ilaria 6,5: non si abbandonano alla musica, ma preferiscono la comodità della sedia in giardino, e di due chiacchiere in tranquillità, sotto la brezza serale di Agosto; Naturalmente, da buone alcolizzate, il bicchiere è sempre con loro. Anonina alcolisti

Domè 6: osserva placido il degenero in compagnia di uno spiedino e della birra; quando allenta le bevute per paura di ubriacarsi, si rende conto di essere già ubriaco. Spettatore

Marty 7: passa tutta la sera a saltare di bicchiere in bicchiere, attingendo da tutte le cannucce degli invitati, sino al momento in cui decide di passare al canto, creando lo scompiglio. Capiroska

Giorgio s.v.: serebbe troppo riduttivo dargli un voto, vista la toccata e fuga, ma basta una mezzora in sua compagnia, per svoltare la serata, per respirare un aria diversa...Polvere di stelle

Mario 8: Non fa niente di particolarmente sconvolgente, ma è in serata e ce l ha scritto in fronte; Sprizza vitalità da tutti i pori, tiene il radar perennemente acceso, e vaga per i tavoli, brillando nella sua camicia gialla. Miami Vice

Dany e Fra 7: arrivano super attivi, e comincia la corsa verso l'ebrezza; tiene banco il signor Ottaviani, che dopo circa un paio d'ore, scoperta l'amaca, assume le sembianze di un vegetale. Più tardi poi sarà la madre di Guerrino a fermarli in giardino, mentre si avvinghiavano. Vogliosi

Walter 7: da sempre la coscienza di Guerrino, il suo consigliere e l'amico; Non poteva mancare nell'organico della festa, come non potevano mancare gli sfottò al padrone di casa, le battute e qualche sberla di routine. Angelo custode

Matteo 4,5: aveva semplicemente la testa da un altra parte; pur cercando di deviare con un "ho sonno", quella non era la sua festa. Dopo un ora circa, di abbacchio ed occhio socchiuso sulla sedia, si è dovuto chiamare il pronto soccorso per rianimarlo. Massaggio cardiaco


Vi prego di scusarmi se i nomi riportati non sono tutti, ma non ho avuto il piacere di scrutare la totalità degli invitati.

Per segnalazioni importanti sulla serata, contattatemi, sono a vostra disposizione.


Rinnovo il ringraziamento a Guerrins ed ha tutti quelli che hanno lavorato ( BEVUTO), per la festa, a dimostrazione che l'amicizia non si ferma davanti a nessuna differenza di età.


Grazie vecchietti


sabato 11 agosto 2007

VU CUMPRA'?


Ormai l'estate ci ha travolto, ha sconvolto i nostri orari e soprattutto le nostre ascelle: ci siamo purtroppo abituati al lenzuolo umido la mattina, o al miraggio di un pò d'ombra per parcheggiare, a vivere la notte attimo per attimo, a sentire la sua dolce frescura nelle ore tarde, ed arrivare al letto sempre barcollando.



In questa dolce aurea di metà agosto, qualcosa si muove nell'ombra, come per ricordarci che settembre arriva presto, e con lui le partenze, i ricordi, ed i rimpianti di un estate che dura sempre troppo poco; ci punzecchia, ci incuriosisce e ci agita, nascosto tra le pagine di un giornale o tra flash televisivi: IL CAMPIONATO.

Si freme con impazienza mentre il dito scorre lento sulla pagina rigorosamente rosa, del calcio mercato;


Ogni grande nome è un brivido, ed ogni brivido è un giocatore da mettere in cassa.



Arriva a pennello la strabiliante vittoria di Massi, che, ancora inspiegabilmente, caccia dal cilindro 2 biglietti gratuiti per IL TROFEO BIRRA MORETTI, a Napoli.


Poteva passare una notte di pernottamento nell'albergo a 4 stelle, Royal Continental Hotel, sito sul lungomare napoletano, con castel dell'ovo, che ci guarda proprio dall'altra parte della strada, circondato dal mare;

potevamo accettare anche l'essere scarrozzati come 2 lord inglesi per le strade napoletane, con una vettura privata ed annesso autista;

andava stupendamente anche la valanga di squisitezze (rigorosamente gratis), che ci hanno sommerso dalle 18:30, sino all'una di notte, con fiumi di birra, e pance gonfie all'inverosimile....

ma guardare INTER, NAPOLI E JUVE, dalla tribuna d'onore Posillipo, ed il signor presidente DE LAURENTIS affianco, ci sembra davvero troppo.


Noi giovani e piccoli pezzi di un puzzle, fatto di quotidianità, pane e salame, energumeni abituati a fumare la sigaretta sino al filtro per non sprecare neanche l'inchiostro, martiri di cene da 40 euro ed habitué del classico "sciacallaggio da compleanno", di moda soprattutto negli anni passati da concetta, proiettati nel mondo del finto ma bello, dove essere non è niente, ma apparire è tutto.


Noi vincitori, cercavamo di amalgamarci tra questi pilastri dalle tasche piene e le scarpe Più alte, ci sforzavamo di rimanere freddi innanzi alla strabiliante organizzazione ed allo spreco di quel mondo, ma i loro sorrisi bianchi, la loro compostezza e la loro sicurezza, ci polverizzava;

marcando a uomo De Laurentis, ci siamo fatti piccoli piccoli, ed abbiamo scoperto come un uomo può veramente prostrarsi, mettendo a nudo tutta la sua dignità: abbiamo visto la falsità di un accenno, l'indifferenza di uno sguardo, il gelido contatto della stretta di mano di circostanza, la vergognosa vetrina di chi vende sorrisi, per ottenere attenzioni, dal "giostraio"...


Tutto questo è durato meno di 24 ore, proprio il tempo di abituarsi alla "bella vita", al gusto di guardare sempre dall'alto verso il basso....


giusto il tempo di girare i tacchi, scoprire che nel portafoglio ci sono sempre e soltanto i soliti 20 euro, e sorridere fieri di avere ancora una dignità da difendere.


FRASE DEL GIORNO: Dio creò l'uomo perchè lavorasse per mangiare, disse che che mangiavano senza lavorare, SONO LADRI.
Gandhi

giovedì 2 agosto 2007

PENSIERI....


Sarebbe bello usare la facilità con cui molte persone usano la penna, anche nella parola.

Mentre la mano scorre veloce sul foglio bianco, il verbo spesso e imprigionato tra le labbra, vittime inermi di occhi che ci scrutano, aspettando una risposta.

Il pensiero per qualcuno è più fluido e chiaro, tra le righe di un quaderno o tra le lettere di una tastiera,

ma non importa, è comunque un pensiero....

Questo post è tutto per chi trova in un piccolo angolo della proprio "io", un momento da dedicare a se stessi, magari non a lavoro, ma nella propria camera, in solitudine,
quando c'è la voglia non di dire,
ma di esprimere, anche senza firmarsi....a voi la penna.


Di ritorno da Torino,dopo due mesi di distacco da casa,avverto il piacere di quell'aria che solo ora capisco quanto mi mancava... è l'aria d'estate che ogni volta porta con sè tanti ricordi...

Quando ero bambina mia nonna mi caricava sulla sua bici e mi portava al mare: era mattino, l'aria era ancora fresca e l'acqua limpida e ghiacciata..era il momento ideale per iniziare a costruire dei castelli di sabbia, che sfortunatamente non venivano mai come avrei voluto...

Seduta sulla sabbia o a piedi nudi sulla battigia davanti a me c'era il mare: una scia verde-azzurro in continuo movimento che rifletteva le prime luci del sole..

Credo sia proprio il mare a conservare la maggior parte dei miei ricordi: le passeggiate, i segreti ,i pensieri, l'esame di maturità,i lampi in lontananza, le dichiarazioni sui pedalò, una foto, sabbia secchiello formine e paletta, il rumore in silenzio con la sigaretta in mano, le risate e i pianti, le partite a beach, i racconti del mio babbo, le stronzate con gli amici, le dormite sugli sdrai, i bomboloni alla crema, l'alba al mattino, le stelle cadenti, i bagni di notte, la musica, il fuoco..la spensieratezza...Cos'è per me il mare: qualcosa di immensamente vasto e paurosamente profondo, la limpidezza e l'oscurità, il rumore, la pace...una continua contraddizione e una presenza costante....

Come ha detto Giovanni Verga: "Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare"...


S. B.