domenica 8 marzo 2009

DONNE, du du du


Passano i giorni, le lune e gli esami, passano i mesi i compleanni e gli stipendi, ma la voce del blog non si ferma: continua il grido, anche se Più di rado, di chi ha qualcosa da dire, o da farfugliare, tanto per combattere gli ultimi temi estremamente interessanti, che ci propone facebook: "Quanto 6 sexy?"; "Che personaggio della walt disney 6? ; "Sei un tipo da super alcolico o vino?"....

Mio Dio come siamo cambiati e come stiamo cambiando per la fine di questo decennio, un'intera generazione che fino a qualche tempo fa sgommava sul cinquantino, ora si è tuffata ad occhi serrati nell'abisso del lavoro e delle responsabilità; i genitori, antiche sentinelle della nostra giovinezza, ora silenziosi complici e instancabili dispensatori di consigli, gli amici, immancabili vicini di posto verso la maturità, mentre si discute guardando la vita fuori dal finestrino;

Poi ci sono loro, satelliti della nostra esistenza, il siero della felicità ed insieme il flagello dell'uomo, inebrianti e destruenti come la droga, fragili e innocenti boccioli di rosa prima, carnefici spietate un attimo dopo, ipnotiche come medusa e sfuggenti come il mercurio.

Cosi come il sole dall'alba dei tempi ci regala la vita, loro ci hanno regalato il diritto di essere uomini, nascere tra le profondità dell'affetto materno, scoprire con timore l'esistenza di un sesso diverso dal nostro, e nella pubertà, esplorare con mani timorose quelle terre ignote, capaci di turbare i nostri pensieri.
Sempre loro sono state quelle che hanno svoltato i momenti più memorabili dell'adolescenza, tra serate annegate nell'alcool e lenzuola intrise del loro odore, le abbiamo venerate aspettando un sms o uno squillo, o le abbiamo sfruttate, con un pizzico di piacere allontanandoci dal letto come fuggiaschi;

A volte le abbiamo innalzate come idoli, schiavi nella loro femminilità, per poi gettarle come stracci, persi tra le propaggini delle loro menti contorte, noi vani esploratori del loro universo, sempre convinti di aver trovato una nuova America, per poi finire di nuovo con le lacrime agli occhi.
Ci irritano con il loro sgomitare ed il loro alzare la voce, le loro sigarette nervose ed i pianti isterici, le detestiamo e le desideriamo quando si donano maliziose agli occhi di tutti, godendo di quegli sguardi posati addosso.
Sono cambiate le donne, non sono più quei dolci angeli che si innamoravano dell'uomo, si tuffavano dentro di lui, e li crescevano, voraci di passioni e bisognose di protezione, per poi invecchiare ed appassire senza il minimo rimpianto di quel si.....

Oggi ci fanno paura su quei piedistalli, belle e sicure, disinibite e provocanti, spesso anche disposte a strisciare tra le melme della lussuria, troppo spesso vittime della superficialità, alla folle ricerca del bello e inconsciamente del lusso, sempre meno disposte a rapportarsi con persone che non siano di un determinato stereotipo, e sempre più disposte a vendersi per una dose temporanea di felicità, in cambio del loro inestimabile valore: ESSERE DONNA.

Tanti auguri a tutte, o per lo meno a quelle che ancora sono immuni da tutta questa epidemia societaria di modelli e prototipi, a tutte quelle che non guardano i miei vestiti o il mio lavoro, a tutte quelle che ancora meritano di chiamarsi donne.