giovedì 31 maggio 2007

ARRIVEDERCI FRATTA.......

"Mio Dio, Mio Dio perché mi hai abbandonato??", diceva guardando verso l'alto, mentre le forbici picchiettavano affamate, crudeli, oserei dire quasi indifferenti, mentre due anni di fatica, si cospargevano sulle sue spalle ed ai suoi piedi.



Ogni tronco che cadeva rotolando sul telo blu, era come uno spillo sulla sua pelle, un calcio sullo stinco o una schicchera all'orecchio, lo guardavo mentre si specchiava e potevo vedere palesemente la perplessità, che piano piano si tramutava in un cieco rimorso;



lui, cosi abituato a viaggiare fiero sopra le teste altrui, un faro tra la folla, un simpatico passaporto verso il menefreghismo ed i pregiudizi, un coraggioso modo di distinguersi.
Un' esagerato groviglio di capelli, che mandava completamente in brodo le ragazze, che ti imploravano per poterli soltanto toccare, mentre tu bestemmiavi pensando di non farle toccare solo i capelli...



Che bella sensazione era ficcare le mani in quella fitta boscaglia, per poi scoprire di essere rimasti ammanettati tra i milioni di nodi nascosti del sottobosco, che piacere mangiare una pizza al tuo fianco, sapendo che ad ogni movimento di quella folta massa, vari detriti si aggiungevano agli ingredienti.....







MA ORA BASTA.Fratta ci lascia con un po di malinconia e rammarico, con la mano che passa tra i capelli di qualche centimetro, con una testa che ora sembra una biglia, con un aereo che si alza in volo verso il Lussemburgo.


Non importa quando tornerà e se tonerà quella tanto chiacchierata capanna di lana, a noi importi solo tu, a rimpiazzare il nostro vecchio fratta:




FABIO.



Un mega in bocca al lupo da tutti ed un forte abbraccio da parte mia, te la caverai benissimo, ne sono certo.







martedì 29 maggio 2007

I'M SORRY....

A volte, dopo tanto tempo che nn pensi o meglio che nn rifletti, ti ritrovi una pesante armatura addosso, fredda e tagliente, cosi ingombrante che i movimenti piu elementari ti sembrano impossibili.
Provi a scrollartela di dosso, spesso con gesti violenti, con bruschi gesti, altre volte la accarezzi, la sfiori, cercando quasi di allegerirla, altre volte la guardi con le lacrime agli occhi, inerme, sconfitto, debole e soprattutto esausto.
E lei è li, sempre li che risplende nel chiarore degli sguardi altrui, mentre il suo peso ti schiaccia, è maestosamente bella ed imponente, accecante e lucida alla luce del sole, ma sulla tua pelle brucia come una fiamma violacea, come un incendio a porte chiuse, come un urlo di silenzio, mentre tutt'intorno è normalità.
Probabilmente sarebbe meglio andare in altri blog, come dice il sindaco, perche qua si dicono solo cazzate, meglio parlare di calcio, o scappatelle o sbornie, o magari di armature.....

venerdì 25 maggio 2007

ATENE E' QUI....






Un caloroso saluto ed un forte abbraccio a tutti gli interisticon illoro scudetto di "cartone", e a tutti i gobbi juventini, con l loro vene inquinate, e le foto del Moggi appese al muro:
AVETE SOLO DA IMPARARE.
Serata di maggio del 2005. Il gruppo è riunito a casa mia. Ho pregato mia moglie di dormire da sua madre e ho stravolto il soggiorno.
I divani sono affiancati davanti alla tv e il tavolino di cristallo è sparito, perché non potrebbe reggere alla carica di cinque tifosi in caso di gol del Milan. La finale di Istanbul sta per cominciare e la tensione è stemperata da battute di infimo livello.
La bionda della pubblicità è un ottimo bersaglio per le nostre idiozie tribali.
Il gruppo si è riunito per la finale, ma soprattutto per dimenticare, almeno per qualche ora, la ragione delle guance scavate di Andrea.
Vogliamo dimenticare la ragione della sua testa pelata. Vogliamo dimenticare che nemmeno 24 ore prima era in ospedale per l’ennesimo ciclo di chemioterapia. Andrea comunque è una roccia. Ride e scherza come se niente fosse e nessuno si sofferma a pensare che non mangia nulla perché vomiterebbe immediatamente qualsiasi boccone di cibo. Però nessuno osa toccare le bottiglie di Corona, la birra messicana, la preferita di Andrea.
Quella è la sua scorta e non si tocca, perché in fondo ci rifiutiamo di credere che non sarà più capace di berla. La partita comincia, nemmeno il tempo di sedersi che il capitano segna l’1-0. Il tripudio fa tremare il pavimento. E poi 2-0, e ancora 3-0. La gioia è incontenibile, si respira aria di serate epiche, tipo Barcellona ‘89 o Atene ‘94.
Ogni tanto guardo Andrea, la sua espressione estatica, e respingo il pensiero che quella potrebbe essere l’ultima finale che vediamo insieme. Inizia il secondo tempo. Inizia l’incubo. Il Liverpool pareggia.
Si va ai supplementari, il loro portiere fa un miracolo su intervento di Sheva e tutti sobbalziamo sui divani, tranne Andrea, che ha esaurito l’ultima goccia di energia. I rigori sono una storia già scritta sugli sguardi spaesati dei rossoneri. Ci guardiamo in faccia ma nessuno riesce a dire qualcosa. Alla fine qualcuno sussurra: “Ragazzi questa è la più brutta botta della mia vita”, o qualcosa del genere, adesso non ricordo bene. “Se c’è un Dio, l’anno prossimo ritroviamo il Liverpool in finale” gli risponde Andrea. L’anno prossimo potrebbe essere comunque tardi per lenire il dolore sportivo che Andrea si porta dentro, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo.
Il gruppo si alza e lentamente raccoglie portafogli, cellulari, chiavi della macchina, mentre dal piano di sotto arrivano le urla di gioia di Angelo, interista fino al midollo. Spengo il cellulare perché non ho voglia di leggere i messaggi dei colleghi interisti e juventini che già mi bersagliano. Mi butto a letto ma non riesco a chiudere occhio. Le immagini di Gerrard che solleva la coppa mi martellano il cervello. Proprio non riesco a dormire. Mi ripeto che è solo calcio, maledizione, e che nella vita ci sono cose tremendamente più importanti, come Andrea ci insegna, eppure non chiudo occhio. E mi immagino Andrea nel suo letto. Forse lui è riuscito a dormire perché quel maledetto male lo sfinisce. -
Sono trascorsi due anni. Milan e Liverpool sono di nuovo in finale. Il gruppo è riunito di nuovo su quei divani, ma siamo in quattro. Andrea non c’è più. Non so se Dio esista o meno, ma se esiste ha sbagliato solo di poco: solo un anno. Eccolo lì il capitano che alza la coppa. Siamo campioni d’Europa. 2-1. Che sudata, ma è finita. Bisogna brindare. Vado in frigo, prendo quattro bottiglie di birra e le distribuisco. Poi sistemo una bottiglia di Corona sul tavolino e ognuno di noi fa tintinnare la propria birra contro quella di Andrea.
Questo giro è per lui.

sabato 19 maggio 2007

TANTI AUGURI NOSTRO PICCOLO GRANDE ARATRO...




Era una calda notte di Luglio, quando noi piccoli sedicenni, dai pantaloni strappati e le stringhe sciolte, camminavamo con passo svelto, gridando, imprecando e frustandoci i polmoni, con le prime sigarette, zuppe e fumate fino al filtro.


Erano ancora lontane le preoccupazioni per un futuro florido, il sudore del lavoro, e la forza del sacrificio, le nostre massime aspirazioni di allora erano semplicemente bellissime: una marmitta "Polini", un caldo ed accattivante bacio "con la lingua", ed i più fortunati aspiravano anche a sfuggenti e timide carezze proprio li, dove faceva capolino un misero ed acerbo pelo pubico.




Proprio quando noi, allegra compagnia dello zodiaco, ci apprestavamo a fare la classica inversione ad "U", ecco uscire da un'angusto chalet, un giovincello dagli occhi verdi ed innocenti: recava in mano una grossa cassetta di attrezzi, ciondolando e sbandando come un fuscello in balia del vento.


Lui ci fissò per un attimo, alzando lo sguardo da terra, ed accennando un isterico sorriso, che si spense subito dopo: ci riconobbe.

Si eravamo proprio noi, i cari amici che da bravi adolescenti, passavano i caldi pomeriggi tra la sabbia e le onde del mare, mentre lui, povero scemo, a scoppiare con la sua fedelissima cassetta, e le grida del padrone.
"Sfruttato, sfruttato!!!", gridavamo noi ridendo, mentre il piccolo Giovanni si allontanava facendosi piccolo, e fissando la punta delle scarpe, cercando di scacciare quelle voci dalle testa...
Oggi questo bimbo dagli occhi verdi, compie la bellezza di 24 anni, anche se sicuramente ricorderà quella serata, e ricorderà come a volte anche la voce dell'immaturità, sa essere crudele.


Solo adesso, fatte le nostre brevi esperienze, abbiamo capito, ma sempre dopo di te, che porti ancora quella forza e quella determinazione di bambino, anche ora che sei quasi ingeniere.
Quella cassetta cosi pesante e fredda, ora la porti solo per le partite di calcietto tra amici, e tra una segata, una linciata ed una scartavetrata, la manutenzione degli attrezzi è importante.


Anche se spargi sangue ed ossa come i vecchi tempi sui campi verdi di calcio, io ti vedrò sempre come il bambino di quella sera.


AUGURI GIO', TI VOGLIAMO BENE.






mercoledì 16 maggio 2007

ALLELUJA BRAVA GENTE!!!


Nuova stupenda alternativa per i nostri oscuri fine settimana: Venerdì 18 Maggio e Domenica 20, presso il palacongresi di San Benedetto del Tronto, si svolgerà' la famosissima commedia "Alleluja brava gente", spettacolo teatrale ideato da Gerinei e Giovannini, ed inizialmente interpretato da Sabrina Ferili, riprodotto dal Lion's club, da attori non professionisti, improvvisati attori e cantanti.

Il musical comincerà alle ore 21, il prezzo d'entrata è di 15 euro, e l'intero ricavato andrà in beneficenza.

Non so quanti di voi mi crederanno, ma vi posso assicurare che sarà una serata artisticamente interessante ed ironica, con uno sfondo umanamente profondo da non sottovalutare.

Anche se dubito fortemente sull'interessamento di qualcuno, il sottoscritto avrebbe piacere di godere della compagnia di qualcuno, o meglio di qualcuna.....
FRASE DEL GIORNO: se te vu senté bbè, péja la véte còme vè!
(se ti vuoi sentire bene, prendi la vita come viene!)

giovedì 10 maggio 2007

FUCKING BITCH!!!!!


Non basterebbero mille parole, ne tanto meno un libro o un milione di tocchi sulla tastiera, per certi tipi di persone: solo i suoi occhi, si, solo quelli potrebbero lasciar trasparire qualcosa, una debole fiamma, che dentro nel profondo è fuoco, è incendio, brucia tra le sue viscere la voglia di conoscere, scoprire, vedere, contraddire e farsi male: un'affascinante sregolatezza, una travolgente pazzia, una smisurata e buia profondità, la voglia di perdersi per il piacere di ritrovarsi.

Fuori dai schemi, fuori dai binari che attraversano questa città, e dai suoi imbarazzanti vincoli, fuori dal fango della monotonia, verso la leggerezza di qualcosa che non si conosce ma c'è, e non è qui.

Prima di essere catalogato ad una vita sterile, a giornate che non ci appartengono, prima che la pigrizia piombi addosso, giorno dopo giorno, anno dopo anno, lasciando i suoi strati come macigni sulle nostre spalle, piangendo di rimpianti e vivendo di repliche, cogliamo quell'attimo di "immaturità", perché potrebbe salvarci la vita.

In un posto fatto di porte aperte solo a pagamento ed altrettante chiuse, sei riuscito ad entrare passando dal retro: è normale non essere capiti o guardati in faccia per uno come te, abituato a camminare e pensare sempre più in alto.

Bentornato ARRAPO'!!!


FRASE DEL GIORNO: Un pertugio.....

Giorgio Simonato

sabato 5 maggio 2007

GEMELLI DIVERSI




Si sa, nel mondo dello sport, della musica e dello spettacolo, appaiono improvvisamente, giorno dopo giorno, facce nuove, nuovi tallenti e nuovi flop.


Mentre una nuova figura sorge, l'altra che ormai ha fatto il suo corso, tramonta ed i riflettori si spengono.


Scende dal palco il Signor Alberto Brandi dopo anni di falsi sorrisi e battute raccapriccianti, con il suo bel capello a spazzola, e la postura da modello Rayban, esce sbattendo la porta del camerino, portandosi dietro la sua fama data con "Guida al Campionato", forse l'unico programma, demenzialmente pari a "Mai dire lunedì".
Dall'atra parte, sta nascendo una stella: fisicamente stampato sul modello del suo predecessore, ma nettamente Più attraente, il signor Luca Troiani, nel villino della sua Santa Lucia, esulta e scalpita d'innanzi al suo computer, dopo la telefonata dalla redazione: "Sei tu quello che cercavamo...."

Si festeggia nella solitaria residenza, a botte di vino cotto, limoncello e sigari, si discute e si prospetta un futuro di notorietà e fama giornalistica, per il giovane nullafacente sambenedettese.


L'unica semplice richiesta che il piccolo grande Luca ha fatto, e stata accolta con un boato da stadio della redazione:
"Sareste cosi gentili, da innalzare al più presto il nuovo studio di controcampo, accanto alla mia residenza di Santa Lucia? Sapete com'è, sarei un po restio ad allontanarmi dallo sfizioso e familiare odore, dei piatti caldi di mamma Anna."


In bocca al lupo piccolo grande piccione viaggiatore, vinci il tuo campionato ed incantaci con le tue solite overdose di cazzate.....


FRASE DEL GIORNO: L ho sempre tenuto nascosto nel mio cuore, sigillato come un cofanetto prezioso e segreto come un peccato: Luca, credo di essermi innamorato di te

Alessio Piergallini

giovedì 3 maggio 2007

I CAFFE' SONO PRONTI!!!


Sono circa le 21 quando arriviamo con Leonardo ormai completamente sfiancato, sotto il parcheggio dell'ospedale: il sole fedele compagno di viaggio, ci sta ormai abbandonando scivolando dietro gli scuri colli ombrati, e sta spirando con i suoi ultimi deboli raggi.

Scesi dall'auto ci attende un fresco pungente, inaspettato, forestiero, oserei dire dispettoso, l'aria tagliente ci sfiora le braccia scoperte facendoci sobbalzare.

Tintinnano le borse per le scale, mentre saliamo affaticati, ma nello stesso tempo liberi; non saranno due giorni come tanti altri , non saranno due giorni più divertenti degli altri, ne due giorni all'insegna dello sfascio, saranno semplicemente due giorni diversi.

Un sorriso a 32 denti ci accoglie sull'uscio, quello del signor Massi, esiliato da solo nell'appartamento.

E' bastata una cena, 2 sigarette, ed una partita alla play per "fare serata", io, Teo, Maycol: una serata diversa.

U altro giorno, fatto il pieno di voglia di vivere, io e Teo siamo già in piazza, godendoci ogni passo, ogni sguardo ed ogni discorso, si cammina su strade che nn mi appartengono, persone mai viste, ed uno spettacolo teatrale a me sconosciuto, ci gira tutt'intorno.

Niente canne ne ragazze, niente birre ne musica: una mattinata diversa.

Con l'arrivare della sera, arrivano i pezzi grossi: eccoci qui, tutti intorno ad un tavolo, si mangiano sorrisi, e si bevono cazzate in questa casa; nn esiste muso lungo ne sconforto, l preoccupazioni e le responsabilità della nostra età sono rimaste in macchina chiuse nel cruscotto, la routine quotidiana sotto il sedile e l'appuntamento con la lucidità è per domani.

L'ospitalità e la gentilezza delle ragazze, la spettacolare conoscenza di BINGO, la pazienza di Mariella, la solita forte spalla dello zio, l'ironia e la semplicità di Lele, la new Entry di Luca, la solare risata del solito Massi, la schiettezza (che ho apprezzato), l'entusiasmo e l'incredibile feeling con Zivi, il sarcasmo e l'inconfondibile sguardo di Middio, la solarità e l'enorme stima che ho di Teo.....questa è stata la serata che volevo....anche questa una serata diversa.


Qualcuno cercava un pò di aria nuova, qualcuno forse cercava solo di rievocare i bei momenti universitari, qualcun'altro si aspettava un articolo sulla fortezza di San Leo, che è stata ugualmente stupenda ma va bene cosi....

Un ringraziamento particolare al mio piccolo grande papà Matteo Troli, che oltre che rimproverarmi, ha saputo ascoltare la richiesta di un povero pazzo esaurito di 23 anni.


FRASE DEL GIORNO: Lamborghini diesel o catamarano???

Middio Traini