venerdì 28 marzo 2008

TVt-anto male


Tra le ombre e le luci, dell'interno 5, ormai la tana di menti tormentate da costanti e funeste tempeste umorali, fissando quella scatola quadrata, piuttosto ingombrante, che una volta si chiamava tv, e che una volta faceva tv, mi stavo seriamente chiedendo sino a che punto può arrivare la follia umana.

Ricordo con un sorriso sulle labbra, quando la mia mamma mi parlava del carosello: "Erano i 5 minuti, che tutti i bambini aspettavano con anzia, prima di coricarsi", diceva, e con lo sguardo riviveva quegli attimi, quando ancora la televisione era un ufo, caduto sulla terra, e la radio era la migliore amica di tanti lavoratori, nelle loro umili botteghe.
Poi timidamente, mentre i mesi passavano in bianco e nero, attaversando il loro periodo più oscuro, negli anni di piombo, i colori sono esplosi come coriandoli, su vecchi e giovani visi dell'epoca, stendendo il tappeto rosso ai primi programmi televisivi, con le loro riprese sfocate, e le loro leggendarie scenette, che ancora oggi di tanto in tanto, ci fanno sorridere.

Certo che allora, vedere una coscia o una caviglia, era paragonabile ad un film di Tinto Brass dei giorni nostri, poi non vi dico una scollatura millimetrica, che poteva essere considerata benissimo, come una svergognata pellicola della Moana dei tempi d'oro.

Al giorno d'oggi, districandosi tra palloncini di silicone e liposuzioni, l'altro estremo ha preso il sopravvento: immaginate come può crescere un bambino, dopo anni di ipnosi di fronte alle pioniere della prostituzione come la Yespica o la Fabiani, che agitano le loro forme mozzafiato,
anestetizzando i cinquantenni e deviando gli adolescenti.
Questo povero bambino d'oggi, arrapato come un caimano, schiavo di queste dee da televisione, che trova sfogo, solo sopra la tazza del bagno, come può crescere senza turbe sessuali?
Pensate la sua faccia, quando per la prima volta toglierà la cannottierina, alla sua innocente dolce metà: pensate al suo sguardo, quando riuscirà a scorgere quei 2 brufoli acerbi, quei seni ancora privi di quei cm che fanno una donna....
Allora tornerà a casa deluso, continuerà il suo hobby chiuso nel bagno sempre più spesso, battendo ogni giorno il chiodo più violentemente.

Poi un giorno..."ECCOLA....non importa che non sappia una parola di Italiano, o che rutti a tavola, ma che sia come loro.... ..bellissima...."

"Non è vitale sapere quanti letti ha attraversato o quali sono i suoi principi in una storia, ne se il suo interesse è proiettato alla cassaforte del mio cuore, o alla cassaforte, punto..... l'importante è che i suoi seni siano quelli della tanto amata showgirl del "processo di Biscardi" (centro di smistamento, donne dai facili costumi), e le sue labbra ad ogni sua parola mi facciano morire, senza interessarmi di ciò che dice."

Mio Dio quanto fanatismo in queste parole, quando disfattismo e critica, ma c'è solo da aspettare un altro pò di tempo se volete conferme.....

Non si può negare quanto frustrante poteva essere il perfetto opposto, quando per avere un abbraccio da una ragazza, dovevi prima passare la prova "Pranzo con i suoi", ed avere il loro avallamento, contare almeno 15 appuntamenti prima di darle la mano, ed un altro mesetto, per convincerla a salire in macchina......
Dopo quest' arduo e tortuoso percorso, quando la situazione ideale sembrava arrivata, era fondamentale non farsi tradire dall'istinto, muovendosi con cautela sulla sua maglietta, senza passare mai la soglia della permissività: in tal caso, schiaffo, figura di merda, 2 di picche, e l'unico bacio che avevi, era quello della mamma quando tornavi a casa...

Detto questo, dopo aver patito le pene dell'inferno, sapevi che la persone che stavi baciando sarebbe stata la tua lei, probabilmente per sempre.

Salviamo le nuove generazioni, salviamo i loro pistoncini idraulici, ormai schiavi dei vari "Uomini e donne" o "GF", diamo a questi giovani e vogliosi fringuelli la possibilità, per un prox futuro, di scegliere non solo con il glande, ma anche con la testa.

Iscrivetevi anche voi all' "ASSOCIAZIONE CONTRO LE DONNE DAI FACILI COSTUMI", prima di combatterle, è necessario purgarle....


La nostra fortuna, è stata quella di essere nati e cresciuti, con una televione ancora guardabile, ma in lento declino;
la sfortuna dei giovanissimi, è stata quella di nascere e crescere con una televisione, che ha terminato il suo declino......

Non ci credete????Accendetela e guardate!!!!!

sabato 15 marzo 2008

Senti che pioggia...


Fino a qualche settimana fa, le nostre giornate, si crogiolavano nel grigio e rigido inverno adriatico, un inverno lungo e statico, un ottimo motivo per riscoprire il rosso di un caminetto, o il piacere di camminare tutto il giorno, sulla soffice e calda moquette di casa, o rimanere nel letto ad occhi sbarrati, mentre fuori la pioggia, lava le strade e picchia sulle finestre, ricordandoci che questo "è il suo momento".
La pioggia, vecchia portavoce dell'inverno, a volte un sussulto, altre un uragano di suoni, tante volte irritante e imprevista, sfacciatamente viene giù, accompagnata dal vento, fedele compagno di viaggio.
E' sempre lei, che, soprattutto in questi mesi vestiti con sciarpa e guanti, ci fa conoscere meglio noi stessi, alla luce tenue di una tv, o dallo spiraglio di una persiana, mentre scrutiamo fuori, un inverno sempre troppo lungo;
Quante voltela pioggia, ha fatto da colonna sonora, a quei momenti di intimità, nella penombra di una camera, nel filo di luce che scivola sulle coperte aggrovigliare, dandoci la sensazione che il tempo si fosse fermato tra quei spasmi e quei teneri movimenti, ed il suo ticchettio sui cornicioni è un vero e proprio motivo per stringersi più forte.
Mi piace definire l'inverno, come "l'inventario" di ogni anno che trascorriamo, un resoconto di noi stessi, fatto nelle tante occasioni di solitudine che esso ci offre, prima di lasciare il passo allo stupore primaverile, ed al brio estivo.

Così, mentre il sole di Marzo, ha già iniziato le sue progressive apparizioni, il tepore di una tanto sospirata mattinata di sole, ci ha già catturato, iniziando a mettere via quei pomeriggi da pantofolai, schiavi dei nostri pensieri, e spalancando le porte alla stagione più "Free" dell'anno, in cui anche il cervello troppo spesso va in ferie....

Il sole di questi giorni, mi ha dato una carica tale da non voler più chiudere gli occhi, per vedere tutto ciò che mi è mancato in questi mesi...tra cui anche la PATENTE.....

Per chi ancora non sapesse la notizia, insieme alle rondini, al tepore ed alla luce che da troppo ci mancava, è tornata danzando come una foglia sotto il vento autunnale, la mia patente, più' rosea e nuova che mai....

Vi auguro di godere di ogni singola stagione, come ho fatto e faccio io, FORSE AIUTATO DAI 6 MESI DI PASSEGGIATE....