mercoledì 31 ottobre 2007

7/12/1924


Erano le mie mani nelle tue che ti facevano grande,
il loro tremolio come fuscelli al vento,
era la tua battaglia del piccolo contro il gigante,
era il tuo respiro affannoso e lento;


Era il tuo passo che mi inteneriva, pesante e sofferente,
a denti stretti serravi il dolore e mi guardavi sorridendo,
ma nella mia innocenza vedevo un valoroso combattente,
ferito ma ancora in piedi, che avanzava barcollando.


Era la tua figura curva nell'ombra che ti faceva vulnerabile,
le tue grida tramutate in un lamento,
uno strazio schiacciato da un pesante animo nobile,
un sollievo lungo un sol momento;


Eri tu che mi prendevi in braccio quando la terra tremava,
e mi accarezzavi i capelli stringendomi al cuore,
tra le braccia la vita di tuo nipote iniziava,
ma dell'ultimo rintocco avevi già sentito il rumore;



Non rimangono solo gialli petali che danzano per il tuo sonno,
ne foto di attimi fermati e terre ignote,
ma rimane l'immagine indelebile di un nonno,
che con il sorriso bagnato dal pianto, ha cambiato la vita di suo nipote.



Mai nessuno come te.


Per nonno Pacì




Un buon Halloween a tutti

sabato 20 ottobre 2007

LA POLITICA E' UN ALTRA COSA...


Tra le tante cose che un ventiquattrenne fa, nei i suoi giorni di studio su di un libro stropicciato o nella monotonia di una scrivania illuminata dal monitor del computer, o magari tra discussioni e confronti con un vecchio amico, ho notato come un epidemia, un nuovo confuso interesse, una pungente e innovativa moneta di scambio, priva di valore, ma carica di rivendicazione: la politica.

Un timore per certi, come me, che si sforzano di trovare in questa sudicia cloaca di corrotti, un appiglio, una mano pulita da stringere ed un principio da abbracciare e difendere per il futuro.

Un arma per altri, che ne trovano sfogo su ogni discorso o riferimento, numeri, statistiche ed informazioni per zittire tutti, un atteggiamento di rivendicazione, bombe ad orologeria pronte ad esplodere alla minima provocazione, la voglia di spalare via merda dall'Italia, solo con la forza delle parole o con la rabbia di un grido o l'ondeggiare di una bandiera.

Compatisco chi si ritaglia un posto nella società rasandosi la testa, indossando gli anfibi ed alzando il pugno in alto senza sapere quel pugno quanti volti ha colpito, senza aver mai sudato per un lavoro o stretto tra le braccia un amico di un altro colore;

Sono sconcertato da chi indossa stracci, si trascina per le strade, portandosi dietro una vita che non è più una vita, mentre papà nel suo studio medico si strofina gli occhi ormai stanchi, chi passa i propri giorni nella fattanza più completa sventolando bandiere, predicando la pace e la volontà di un MONDO NUOVO, naturalmente dopo aver pisciato e vomitato nel portone più vicino.

Non ho la presunzione di dire ciò che è giusto o sbagliato, ma ho la rabbia e la voglia di dire che la politica non sta nelle parole o nei discorsi intorno ad un tavolo, ne nel monopolio di BERLUSCONI o nei vaffanculo di GRILLO, la politica sta nella nostra testa e nella nostra volontà di come viver la vita.


PS:I miei più grossi saluti al Sindaco, ed i piu vivi complimenti per la laurea da architetto, e tante belle cose per un futuro con la valigietta e la matita dietro l'orecchio.


domenica 7 ottobre 2007

MEMORIE DI UN VIAGGIO (in Agila)










Questa "escursione" fuori porta, se cosi si può chiamare, è stato uno sconvolgimento di abitudini, un vortice di novità, una sorpresa inaspettata; le nostre ore in auto erano scandite solo dal rumore delle risate o da una canzone in sottofondo.


Venerdì 28 Settembre: IL PRINCIPIO

Giornata baciata da uno splendido solleone, che batte forte sul tettuccio dell'auto: al volante, più brillante e bello che mai, Middio, che tra una curva e l' altra, comincia a prendere confidenza con quella che poi sarà la sua amante di viaggio: L'OPEL AGILA.

I primi km sono stati piuttosto di studio tra i due, lui cercava di governarla dolcemente, ma lei con le sue piccole rotelle, gli sfuggiva timidamente, sobbalzando ad ogni curva.
Nei sedili posteriori, adagiata come una principessa nel suo foulard, sorridente come nelle foto dei bambini, apprensiva come la mamma con il primogenito, l'ottantaduenne ZIA POMPILIA, grande narratrice di storie ed avventure del passato.
Correvano i km sotto le piccole gomme dell'agila, e tra domande e storie di vita eccoci alle porte di Pistoia: a casa di mia zia ci aspettavano due stanze ai piani superiori, ed una cena nuziale....



Sabato 29 settembre: ARRIVANO I NOSTRI

Sveglia senza occhi per Middio, che perde più di un quarto d'ora nel cercarli e trovarli sotto la doccia.
Dopo una puntatina all'internet point ed una setacciata al pelo pistoiese, in marcia verso la città più affascinante d'Italia: FIRENZE.

Dopo tante visite, l'effetto è ancora quello di essere in una città di altri tempi, immersa nella sua imponenza storica e trabordante di vita e modernità.
Mentre il sottoscritto e Middio, nel museo Da Vinci , scrutavano il fottio di gente come 2 piccoli nobili, dal balconcino che dava su piazza duomo, è giunta la notizia: sono arrivati i rinforzi.
Una scena da film: nel via vai del sabato fiorentino i nostri sguardi si sono incrociati, ci siamo cercati driblando le spalle dei passanti, la piazza si è fatta silenziosa ed il respiro più affannoso, e immersi in un mare di commozione, è esploso l'abbraccio: Teo e Nico ora erano dei nostri.
Camminando tra quelle vie, ci sembrava di rimanere immobili, mentre la città intorno a noi sfilava, nelle sue vesti più belle ed ammalianti che mai.
Dopo tre aperitivi ed una quintalata di stuzzichini, in marcia verso casa...ma questa volta in 4....
Sviene accasciato sul sacco a pelo ancora vestito lo zio, che riprenderà conoscenza solo il giorno dopo, mentre il resto del gruppo ne approfitta per una birra in piazza.





Domenica 30 Settembre: L'ALTO NORD

Lo Zio ci saluta alle 8:30, nella fresca brezza mattutina, la zia prepara la colazione in cucina, ed uno "STRONZO", nel vero senso dell parola, ci rovina il risveglio, annegando i nostri buoni


propositi nel fetore di un bagno.
Mi riprenderò dal nauseabondo shock della "STURATA MANUALE", solo dopo qualche ora...
Riprende a ruggire la piccola Agila, impazziscono i suoi pistoni, ormai ammaliati dalla guida seducente del Traini, che presa un pò di sicurezza e rotto il ghiaccio, comincia a spingere sull'acceleratore, dimenticando sempre più ad ogni kmetro, la bmw parcheggiata in garage.
Come ogni domenica, c'è un aria strana, mentre entriamo nel grigiore milanese, tutto sembra tingersi di rosa...LA GAZZETTA.....cosi le nostre successive 2 ore, passeranno in un forum fatto di statistiche e commenti, costantemente intervallati da grida ed imprecazioni.


Milano ci accoglie nel suo solito muro di foschia ed il suo tappeto di extra-comunitari, nel suo via vai di razze e stili, nel suo lenzuolo di cemento, la scala ci ospita nei suoi lussuosi salotti, ed il duomo finalmente quasi del tutto restaurato, si mostra nel suo accecante chiarore.
Il tour nelle vie del centro continua, guidati dalle due sexy guide Alice e Francesca, in ballerine e vertiginose scollature, un ottimo reagente per attivare il teatrino "TROLI-TRAINI"...
Giunge la sera mentre il sottoscritto, colpito da un improvviso imbarazzo di stomaco, si accampa nel bagno dell'Aperol Cafè, uscendo vincente, dopo più di mezz'ora di agonia;
al tavolo Middio e Matteo fanno gli splendidi in compagnia delle giovani donzelle, sorseggiando prosecco con tanto di gamba accavallata e sigaretta; più tardi poi, laveranno piatti e bicchieri, per pagare il conto.
Saltati in macchina, continua il flirt tra il giovane Middio, e la piccola Agila, che romba eccitata verso Busto Arsizio, un nuovo alloggio da scroccare.
Chiedo vivamente scusa ai miei compagni di viaggio, se quella sera mente loro dormivano, io ero impegnato a fare altro...



Lunedi 1 Ottobre: L'ANTICA ARTE DELLO SCROCCO

Dolce sveglia per Alino, che si ritrova nel mezzo di due materassi adagiati per terra, con la fiatella di Traini sul collo, ed il gomito di Matteo tra le costole....
Quando il sole è ormai alto nel cielo bustocco, via verso Milano, giusto il tempo di prendere una multa di 100 euro per zona a traffico limitato, per poi deviare verso Crema;
un dolce paesino, disteso su di una pianura verde come la padania, disseminata di fattorie e ricca di odori stercorari, un piccolo comune che ci ha saputo accogliere, riempiendo le nostre instancabili pance.
Questa volta è Valentina che ci accoglie, aprendoci le porte del suo ristorante, offrendoci una miriade di cibarie, fiumi di vino e grasse risate, soprattutto sul mal capitato Traini.
Tra caldi soffi posteriori e imbarazzanti rutti, la piccola Agila torna a galoppare sul bollente asfaldo autostradale, e mentre Alino e Troli svengono sprofondando nei sedili, Middio può consolidare il suo rapporto con la piccola city car, dichiarandole apertamente il suo amore.




Martedì 2, Ottobre: IL BATTAGLIONE SAMBENEDETTESE

Arriviamo a Bologna all'imbrunire, esausti ma frizzanti: il signor Traini dopo aver guidato tutto il tempo in camicia nera, blue jeans e Prada, scende dall'Agila più arrapatello che mai, seguito da Alino e Matteo, ancora storditi dal sonno.
Tra le incantevoli e lunghe viette bolognesi, ci attendono ansiosi Mario, Laura, Sandra, Ele ed Adalberto, fedeli e feroci rappresentanti della riviera delle palme, pronti per una 3 giorni di delirio, tanto per spezzare la monotonia universitaria.

Tutti riuniti, eccoci, belli come i take that, forti come il battaglione garibaldino, duri come i trivellatori di armageddon e dolci ed eterni come i pooh.
Allora via con tintinnanti calici di vino, denti ombrati e posacenere pieni, olive, pizzette e affettati, archi antichi, portici, ombre, lanterne, risate, san pietrini ed una grande passione: l'amicizia.
Ancora un grande colpo da fortunello per Alino, che defilatosi fuori dall'irish per la pausa SBRAIZ, come nelle favole, incontra 2 tipetti vestiti di blu, con torce e tanta voglia di tornare in caserma accompagnati...ma un lesto gesto di Ada risolve tutto, in una nuvola di tabacco e dolce cioccolato.
La mattina seguente un altre belle notizie per il Pierga, che perde la parola per dodici ore buone, per poi ritrovarla la sera, in una cena a base di bruschette con salsa tonnata, salcicce, carne, vino rosso, il tutto contornato da un sottofondo musicale all'Italiana, dado knor, e dalla foschia del barbecue diretto da Middio, seriamente esposto ad un ricovero per intossicazione.
Lisa, gentile padrona di casa, ci ha offerto il suo terrazzo, per sofisticate ed intriganti conversazioni, in modo da far sfogare verso il cielo bolognese, la miriade di cazzate, minuziosamente partorite da menti, ormai lese dalla serata.

Mercoledì 3 Ottobre: AGILA VAN

Si svegliano con dolci coccole Middio e Matteo, tra un intreccio di piedini caldi ed un puffetto sul naso, mentre un paio di KM più in la, si sveglia il Pierga nel suo sacco a pelo, morbidamente adagiato sul comodo pavimento, su cui poi lascerà 3 vertebre.
Ormai dimenticata la BMW, Middio fa di nuovo sua l'Agila, che ormai estasiata, carica 5 persone con tanto di bagagli, mentre le piccole ruote scompaiono dietro la carrozzeria.....

La mia piccola, instancabile compagna di viaggio, ha mangiato e digerito la bellezza di 1220 km, sopportato i tanti fondoschiena, che vi si sono poggiati, superato con indifferenza Carrera e Mercedes, con l'umiltà di chi non vale più di 10000 euro.
Credo che siano le esperienze come queste, quelle che rimangono nella mente, come il libro letto ed appoggiato sulla mensola, come il primo giorno di scuola o l'esame di terza media, una piccola frazione del nostro tempo, che rispolvereremo magari tra le risate, di un gruppo di vecchi amici, che si ritrovano.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato, in modo particolare a Middio, e tutti quelli che ci hanno dato la possibilità di scroccare pesantemente....