Nella routine quotidiana, nella frenesia giornaliera, nei mille modi di interpretare il nostro da farsi, i giorni passano, ci scivolano davanti, scorrono come una pellicola, e noi non facciamo altro che guardali, inermi spettatori, malinconici scrutatori del passato, coscienti attori del presente, ed ignari sognatori di un futuro.
FUTURO: è questa la parola che spesso ci rende prigionieri di noi stessi, che ci massacra la mente in solitudine, che ci bombarda di dubbi, e ci butta al tappeto.
Di fronte a questa guerra fredda, possiamo aggrapparci ai nostri progetti, trovare scavando a fondo nella viscere risposte senza domande prolungando il massacro, o girarci dall'altra parte continuando a vivere senza farsi troppe domande, senza frustarsi il cervello, accettando compromessi, ed aspettando la svolta per riemergere dalla poltiglia di illusioni create negli ultimi anni.
Apprezzo chi si sforza di capire, trovare e guardarsi intorno cercando spunti, appigli o semplicemente sogni, ma compatisco chi giudica e punta il dito, sentendosi acuto e vincente, ma in balia di una mare ceco ed ipocrita.
Ci sarà sicuramente chi non si troverà in questa riflessione, ma sfido chiunque ad omettere di essersi almeno una volta inginocchiato di fronte al timore dell'avvenire, e agli interrogativi che esso ti obbliga porti.
Sarebbe bello riuscire a darsi un obbiettivo, una metà, senza spostare mai il mirino; correre, sgomitare, avanzare, calpestare ogni ostacolo, senza cascare mai nelle trappole dello sconforto, senza lasciarsi piegare da pensieri troppo prematuri, andare avanti senza guardarsi mai indietro, e soprattutto senza tornare su capitoli già chiusi.
Ahimè, questo stupendo tragitto non mi appartiene, ma va bene cosi: le nostre insicurezze ci portano a provare e ci forgiano, facendo luce sui nostri passi tanto timorosi verso il futuro.
FRASE DEL GIORNO: La verità può aspettare, perchè ha dinnanzi a sè una lunga vita.
Arthur Shopenhauer