sabato 11 ottobre 2008
PAPALE PAPALE
Forse mi davate per morto, forse per disperso, disteso in qualche vicolo anconetano, alla luce di un lampione, sotto effetto dei miei pensieri contorti, o forse mi davate per fidanzato, estasiato tra le braccia di qlc dolce e seducente diciottenne, con le converse viola e la felpa "Fornarina", o magari scappato lontano, in cerca del mio completamento, alla rincorsa del deterrente, della pozione, del siero contro la mia eterna incompletezza, ma invece sono ancora qua, a scrivere su questa pagina nera, che racconta di vita, cazzate e pensieri.
Proprio l'altra sera, mentre la musica librava leggera, e l'unica lampadina sopravvissuta nella mia camera, tirava gli ultimi sospiri, tra fogli ingialliti, vecchie multe e appunti inutili, ha fatto capolino una foto: il cielo era azzurro, come la mia età su quella foto, sullo sfondo c'era un campo di terra, e di seguito una chiesa.
C'era un bimbo nella foto, con un grande sorriso e degli altrettanto grandi occhiali, che se ne stavano appesi sulla punta del naso, pronti a saltare;
sopra una fronte spaziosa, si affacciava curioso un ciuffo riccio, più vicino ad un ammasso di lana che a capelli, sembrava un cartone animato quel bimbo, con la sua maglietta colorata, i suoi calzoncini corti e scoloriti dai divertimenti e quelle scarpe, bianche, anonime, senza importanza, solo un "copri piedi" per calciare il pallone.
Quel bimbo ero io.
Le mie giornate inizavano quando il campanello suonava: schizzavo in piedi come elettrizzato, prendevo i calzini oserei dire asfisianti che mettevo da una settimana, la prima maglia che mi capitava tra i binari, e le scarpe le infilavo saltellando, mentre gli occhi ancora erano chiusi.
Aprivo la porta e si spalancava innanzi a me la devastante spensieratezza, gioia e frenesia della mia età, ogni cosa mi sembrava in armonia con quel giorno, dalla mia bici appoggiata al muro, al muretto sporco dalle pallonate, alla polvere del campetto ed il suo odore di terra ed erba che nn scorderò mai.
Non c'erano orari, se non quelli dei miei, non c'era giorno e notte, se non per la luce ed il buio, non esistevano regole, se non quelle dei grandi, ma c'eravamo io e la mia innocenza.
Poi ad un tratto le cose si sono offuscate, la mia contea si è estesa oltre San Pio, l'orologio si è fatto avanti e con lui le regole, ho scoperto la frustrazione, la vergogna e la timidezza, ho conosciuto il rimanere senza parole, la gola secca e l'ansia, ho scoperto LE DONNE.
Mio Dio le donne, che terribili amabili boccioli in un sinistro giardino di ortiche, che fasci di luce bianca, tra le grigie nuvole di un cielo di Novembre, non solo decidono la fine della nostra celestiale infanzia, ma fischiano anche il termine della nostra età più bella, quando i tuoi pilastri, le tue colonne, sono gli amici, le pippe e le birre,;
noi, poveri illusi di essere il sesso forte, che ci crogioliamo e ci vendiamo come i duri, quelli che rimangono intrappolati nelle loro tele di lenzuola e carezze, avvelenati dal loro dolce siero di piacere, schiavi delle loro labbra e padroni solo di un inutile violenza, scaviamo le nostre fosse e ci seppelliamo da soli, ma con il sorriso sulle labbra.
Dove sono tutti ora? Dov è quel gruppo di sgallettati dalle scarpe slacciate e le fronti gocciolanti di sudore? Ora, se mi stacco da questa foto, e torno alla luce della mia lampadina, li vedo tutti, uguali ad allora, ma con venti cm in più, e magari con una folta barba, ma sono sempre loro, sui loro passi e nelle loro smorfie, nelle esclamazioni e nei sorrisi, e mentre stringono le mani delle loro dee, delle loro mue ispiratrici e mappe verso il futuro, non c'è posto per nessun'altro, neanche per amico....
La cosa più cruda e vera, e che probabilmente l'incantesimo scenderà anche su di me, e probabilmente sarò felice di sacrificare quella che è l'amicizia oggi, per l'amore domani.
Ma quanto sono romantico????
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8 commenti:
ancora nn le hai pagate le multe d bolo???!!!???
LEX santo subito!!!!!!!!! aohhhh kiamate lu papa ke c'è da fare un nuovo santo!!!!
Mi stavo preoccupando per davvero...!Sono quasi due mesi k nn scrivi.
Cmq hai scritto un bel intervento con il solito sfondo di incompletezza esistenziale e quella voglia di tornare bambino come tutti noi.Bravo!
In bocca al lupo per tutto...
Baci
LU
ps: se puoi metti quella foto sul blog cosi la condividi con tutti...sono curiosa di vederti da piccolo con tutti quie ricci!
nothing is impossible piergallì!!!
nothing is possible!!!
ma un rutto è niente in confronto a Lex Steel!!!
I'm the sultans of swing!!!!!!!!!!!!
CASPITA....STRANO, IL BLOG HA PERSO TONO!!! NESSUNO CHE COMMENTA +, NESSUN DIBATTITO, NESSUN BATTIBECCO, NESSUNA CAZZATA....NIENTE DI NIENTE!!! TUTTO CIO' FORSE PERCHE' "LO SCRITTORE" SI E' DATO AD ARGOMENTI PESANTI, TROPPO IMPEGNATIVI?!?! O SARA' FACEBOOK CHE DA BUON CONCORRENTE SLEALE HA TOLTO CLIENTELA A QUESTO BLOG...VIRTUOSO DELL'INFORMAZIONE, DEL LIBERO PENSIERO, DELLO SCAMBIO DI IDEE, DELL'AMICIZIA....EH GIA' SIAMO TUTTI DELLE CAPRE....ABBANDONARE UN FIGLIO...UNA CREATURA CHE POTEVA CRESCERE CON NOI, PER ANDARE INVECE AL COSPETTO DEL "GRANDE FRATELLO" MEGLIO CONOSCIUTO COME...FACCIALIBRO...
è normale l'assenteismo, alino ha iniziato a scrivere delle cagate senza senso, e fuori dalla grazie di Dio...e cmq sto facebook non so neanche cosa minchiaa sia...
il blog sta morendo perchè lo sta facendo morire il suo direttore...
punto chapoux
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