sabato 18 maggio 2013

Fefo united: L'ESORDIO



Voglio Profanare un silenzio che ha fatto da padrone per 2 anni su questo blog, dedicando qualche riga ad un nuovo capitolo nella storia (se pur modesta di molti): LA FEFO UNITED.

Una strana sensazione ha accompagnato il nuovo team del Fares, lungo i corridoi del palazzetto dello sport di SBT, teatro memorabile dell' in door sambenedettese. Ad attendere la squadra sull'uscio dello spogliatoio,  presente anche il Presidentissimo Massi ancora in veste ufficiosa, ma comunque balia attenta al percorso di crescita del gruppo.
Esordio ufficiale per i fefini che affrontano in amichevole la "sorda picena", campione d'Italia nella categoria sordo-muti calcio a 5.
Una certa emozione accompagna i giocatori all'ingresso dal tunnel, mentre il paquet scintillante li invita a sè, tra un'orchestra di fischi delle scarpette sul legno. Il match si conclude a favore della Fefo united, che domina il primo tempo ma si rilassa il secondo, lasciando campo agli avversari, che annaspando arrancano, ma non abbastanza.

Pagelle:

Assenti voto 7: trova tra i pali la giusta collocazione, e si muove come un felino coprendo tutta l'area. Dice no in un paio di occasioni, annientando nel primo tempo delle rasoiate velenose a fil di palo, dando sfoggio di una condizione fisica più che buona. Non viene impegnato tantissimo, ma all'occorrenza sa chiudere le tapparelle dando sicurezza ai compagni: GATTO

Ragazzetto voto 4,5: si ritrova in un campo sconosciuto, su di una porta sconosciuta con dei compagni sconosciuti. Tutto questo in uno sport nuovo per lui. Non trova bene la posizione e non copre bene gli spazi; viene lapidato di tiri colpa di una difesa non impeccabile. Fisicamente c'è, tecnicamente c' è ancora da lavorare, ma un ottimo elemento per la rosa. GROVIERA

Zaica voto 6,5: mette da parte i birilli da giocoliere e si arma di modestia e concentrazione. Come armstrong sulla luna anche lui piazza la bandiera in difesa e la difende geloso. Le sue accellerazioni offensive bucano il centrocampo avversario che ferito fatica a recuperare. Ingeniere delle manovre offensive, viene richiamato dal Fares alla prima leggerezza funanbolica, richiamandolo in panca: FULCRO

Zingarelli voto 4,5: entra nello spogliatoio già teso, e parla poco durante la fase di riscaldamento. Parte dall'inizio coprendo la sinistra e fa il suo fraseggiando con i compagni. Dopo pochi minuti arriva la disfatta: Zaica trafora centrarmente la difesa, servendogli un pallone fumante e succulento a porta vuota che il fefino tocca con il sinistro appoggiandolo su fondo. Mister Fares impreca a bordo campo, mentre Zingarelli riprende posizione a testa bassa. Da qui in avanti una serie di sfortunate conclusioni che lo trovano sempre protagonista, prima con una traversa, poi con un palo. Non brilla l'ex ragnoliade, e lascia  che l'emozione prenda il sopravvento. Ricordiamo la presenza dei genitori sugli spalti, quindi fondamentale l'impronta emozionale: EMOTIVO


Portu voto 6: il trenino della Fefo ancora non in piena forma. Dopo Bottoni anche il laterale vittima della "sindrome del Massi",  che sembra aver preso piede tra le file della squadra. Scede in campo con il discutissimo numero due e trova da subito la posizione ed il tempo giusto nell'orchestra fefina. Ottima personalità di gioco, non si cura degli acciacchi e spinge, azzardando anche un tunnel sulla fascia ed andando a rete ben due volte. Viene giu il palazzetto quando gela l'estremo difensore con lo sguardo, ed insacca morbido sul secondo palo: BIRBANTELLO

Ionni voto 5,5: la quercia fefina ha poco tempo per colonizzare la sua area, ed in quei pochi minuti non riesce ad entrare in partita. Il parquet del palazzetto lo rende nervoso e non entra nella "fase calda"; e chi ci sarebbe riuscito in 3 minuti? Quando il mister lo richiama il suo sguardo è chiaro e si siede in panca a denti stretti: IRACONDO

Novelli voto 6: anche per lui un entrata lampo, solo per raccogliere gli applausi dagli spalti. Ha una valigia piena di buoni propositi e due polmoni pieni di catrame: un pò affannato ma con il  suo spirito la condizione fisica è imminente. Faser gli urla contro e lui modesto si scusa per una leggerezza sulla destra. Prende la sufficienza perchè partecipa all'azione del gol firmata Colletta. BRAVO RAGAZZO

Guidotti voto 6: a piccole dosi, ma sta venendo fuori quello che cercavamo; Il gioco a testa alta e la visione periferica l'hanno sempre contraddistinto sui campi erbosi. In questa serata ha dato in più occasioni assaggi delle sue uve; la più pregiata è un assist dalla destra: calcola spazio e tempo da buon ingegnere, inserendo la palla in un pertugio per il compagno. La sua pesantezza lo limita e c'e da lavorare sulla velocità: bestemmia Fares quando Guidotti impazzisce e decide di fraseggiare con l'avversario che naturalmente segna. CROCE E DELIZIA

Faragalli voto 6,5: il piccolo grande talento della Fefo non delude neanche questa volta. Fares gli da tempo e lui lo investe con intelligenza. Fraseggia con Pierga e morde alle caviglie dando un impronta più agonistica al match. Nel secondo tempo fa partire un bolide di collo pieno che piega le inferriate sulla tribuna  e scuote il pubblico. Lo aspetta un grande futuro un questa squadra. PATRIMONIO


Colletta voto 6,5: il palazzetto diventa un teatro e lui l'attore principale. Dopo 2 minuti, raccoglie una verticalizzazione del Pierga da sinistra, lascia rimbalzare, mira e fa partire una bordata sul secondo palo che sposta la porta. Questo è il primo goal ufficiale della Fefo united.
Segna un altro bellissimo goal raccogliendo un uno due con l'avversario, aspettando il passaggio di Zaica e scaricando una rasoiata sul secondo palo. Ottima prestazione del giovane grottese che segna, morde e difende. Urge una sgrezzata nei modi, troppo irruento e poco elegante nel recuperare palla.
Passerà un'ora nel post partita a firmare autografi e "pasturare" con le teenagers impazzite. RE PER UNA NOTTE

Troli voto 5,5: la velocità di gioco avversaria è quella giusta per lui, che spalle alla porta se la cava bene con sponde ed uno due. Trova anche la rete con goal da veterano, girandosi palla sotto la suola e punendo con la punta. Insufficiente in fase difensiva, tarda il recupero in piu occasioni e mette in crisi la squadra. Questo gli costa la mediocrità in pagella. PRINCIPE

Pierga voto 6: i tanti ricordi che il palazzetto risveglia lo esaltano e inizia bene, disturbando il regista avversario, allungando la squadra e prendendo falli a metà campo. Firma l'assist per l'euro goal di Colletta e  quello di Guidotti, purga 3 volte il portiere e torna in difesa più voglioso di prima. Il secondo tempo, come il resto della squadra si rilassa ed entra in clima allenamento, cincischiando con la palla e giocando a testa bassa come un caprone. SMANIOSO

Bottoni voto 8: viene al campo e gioca la sua partita correndo al terzo anello, e facendo gradoni. Non si accorge che mezzo palazzetto si fa beffa di lui deridendolo, ma se ne frega e lavora sul fisico per recuperare la forma. FORMICA OPERAIA

Fares voto 7: non è un modo per leccare il deretano al mr, ne una sviolinata, ma il suo è un comportamento da vero comandante della nave. Fa scendere i suoi in campo con maglie (se pur pacchiane) tutte uguali, pretende concentrazione e serietà, ordine e disciplina e passa tutta la partita in piedi regolando la complessa macchina dei cambi, gestita egregiamente. Il premio piu grande non è la vittoria, ma il presidente che avalla la squadra complimentandosi con lui per il lavoro fatto, con una stretta di mano. EROE

Ricordiamo le personalità presenti in tribuna d'onore: seduto con l'infortunato Gaetani, l'allenatore in seconda Notarnicola, i capi ultrà della Fefo, ed una rappresentante della tre pigreco addetta alle riprese, con la collaborazione di Samuela Conti, responsabile alle pubbliche relazioni.





domenica 13 febbraio 2011

Mendicanti d'amore (A.P. -A.M.P.)

E' quasi ora di cena, la casa è ancora fredda ma con il tuo arrivo sono sicuro che il tempore sarà nostro complice stasera;
dovresti vedermi ora: il grembiule da cucina di "I love NY" che mi hai regalato è stupendo, ma con una camicia corciata sulle maniche e le mani sporche di farina ridendo mi diresti che sembro un imbianchino!!!
E' martedi, forse una delle sere più statiche e casalinghe della settimana, ma non questa: tutto ha un sapore diverso, l'aria di questa casa mi innalza , il random su Itunes è stranamente azzeccatissimo e addirittura anche Stevie Wonder al muro sembra ammiccarmi.
I miei recettori olfattivi esultano sedotti dalle esalazioni del pesce, ed il vino fedele compagno, prepara le basi per una serata da sogno.
(...)
Manchi solo tu, il tuo girare chiave nel portone, il tintinnio dei
tuoi bracciali e il rumore del mazzo sulla mensola.

Mi piacciono quei 5 secondi prima di vederti, mi piacciono da matti perché so che mancano 5 secondi per rivederti,
mi piaci perché ogni tuo bacio al fine di una dura giornata mi da la forza per iniziarne subito una nuova,
mi piace quando mentre cucino mi guardi dalla porta senza parlare e mi piace il tuo naso;
mi reinnammoro ogni volta che ti leghi i capelli e passerei ore a guardarti mentre ti stropicci gli occhi e scrivi al computer;
mi piacciono quelle fossette che incorniciano un sorriso devastante e adoro immergere il viso tra le cascate dei tuoi capelli mentre dormi;
mi piace prenderti per i fianchi e baciarti il collo mentre sei a fornelli e mi fai impazzire quando alle prime luci dell'alba apri gli occhi e mi sorridi;
tutto l'universo sembra chiuso in un letto quando passiamo le nostre domeniche nella penombra della coperta e non esiste più tempo e spazio quando ci tuffiamo l'uno dentro l'altro;
mi piacciono le tue mani, sottili e furtive;
non esiste creatura più divina quando ti trucchi davanti allo specchio pronta per uscire, ed io mi faccio piccolo piccolo mentre ti guardo sfilare tra la camera ed il corridoio;
mi piaci perché sei donna e giochi con i miei ormoni come un bimbo con la sua play;
mi piace quando lo facciamo sulla porta prima di andare a cena e mi scavi dentro quando gemi e ti contorci nel buio della camera;
Sei grande quando con le tue battute demenziali, mi strappi sorrisi che sono come acqua nel deserto per me e ti amo da fare male quando mi contraddici e alzi la voce;

Tu donna e strega, la mia santa e la mia puttana, il mio vizio ed il mio riscatto, hai consolidato le mie forze e acceso le mie debolezze, ma finalmente posso sentirmi uomo senza più nasconderle.
(...)

.....forse stasera il vino è servito davvero per passare un San Valentino "da sogno", ma quando ti ritrovi sul lavello a sciacquare un piatto, una forchetta ed un calice, ti volti sempre verso quella porta, semplicemente sperando.....

Buon San Valentino a tutti quelli che si amano da farsi male.

giovedì 25 novembre 2010

LOOKING BACK


Disteso, supino, abbandonato nella tenebra della tapparella serrata, la mia stanza è una tana; fuori tutto è in movimento, tutto brilla e scivola rapido da non dare tempo al pensiero.

Concentrazione.
Respiro piano, un soffio di alito tra le labbra, battito cardiaco al minimo regime, quasi intimorito nel rompere questa pace surreale; le ombre formano strie scure sul muro, come una finestra su un altro mondo, non so bene dove mi trovo ne se gli strascichi imprigionati nella mia testa sono reali.

Backup.
Sentirmi sbagliato si, sbagliato e fuori luogo il primo giorno di lezione, sentirmelo nella pancia mentre tornavo a casa o in camera mentre cercavo un approccio con il libro, sentirmi perso sotto la luce arancio di una pensilina e nella voce di mio padre la sera al telefono.
Non sono mai esistiti baratti per andare avanti, ogni risultato è stata una bracciata verso la superficie, ogni sorriso ossigeno per non annegare, ogni amico la lucidità per non lasciarsi andare.
Ho trascinato su questi marciapiedi i miei dubbi da uomo e le mie domande da bambino, le volte ho cercato di farmi male scavando come una furia nelle mie paure più recondite arrivando fino alle lacrime, tante volte ho desiderato di sparire.
La paura mi ha sempre pedinato lungo la strada, è rimasta vicina ad ogni mio passo e ad ogni mia crescita, ed è grazie a lei che non ho mai avuto il coraggio di voltarmi.

Determinazione
La verità assoluta, il passepartout di ogni serratura, l'ariete per sfondare ogni interdizione, il ricordo di una porta chiusa in faccia, lacerare di tanto in tanto la ferita per ricordarsi il bruciore.

Realizzazione.
Cristo Santo sono io.
Quello che ogni notte è quella giusta per rendere neuroni al nostro Signore, quello sono io.
Quello che mentre i poveri coetanei fustigati e frustrati lavorano, si adagia nella vita universitaria, quello sono io.
Quello che gode nel rendersi ridicolo agli occhi degli ominidi lobotomizzati, quello sono io.
Quello immaturo, che beve, fuma, balla, canta, scopa e gode, quello sono io.
Le ceneri alzate da questo vento mi bruciano gli occhi.

....devo alzarmi, le lacrime mi rigano le guance ed il cuore mi sfonda il petto.
La luce del cellulare mi fa sobbalzare bucando la stanza nera:

CONGRATULAZIONI DOTTORE, tuo padre.

Grazie veramente a tutti da una persona veramente sincera.


lunedì 28 giugno 2010

ROULETTE


Nonostante il sole batta forte sui coppi e sulla pelle, nonostante la terra pianga polvere e l'asfalto tremi grigio, il sole si nasconde ancora.

E' un sole che non appartiene a queste terre di azzurro e verde ma piuttosto a quello nordico, con il suo velo di bianco, la sua luce fioca quasi artificiale.
Intorno a te nulla è cambiato rispetto a qualche tempo fa, ma non sai perchè ora sembra tutto diverso: si dice che un tramonto d'estate sembri far riposare l'anima, mentre la tua si dimena nel petto, urla e grida, sospiri, strofini gli occhi e e ti passi la mano tra i capelli, mentre il sole sprofonda dietro le colline.

Vuoto dentro il tuo letto, che non offre più quell'abbraccio mattutino, il sussurro che ti presentava la giornata che avevi davanti, quel bisbiglio che ti motivava ad alzare le coperte e tuffarti in quelle acque così profonde e sconosciute;
Come il primo bagno dell'anno che con il suo bacio salato ti ricorda estati passate, così i fondali che ho esplorato, hanno riesumato sensazioni ormai dimenticate, emozioni appena conosciute e subito strozzate;

Vuoto mentre fissi la sigaretta che brucia tra le dita, lo sguardo trafigge quei ciuffi di fumo e si perde in uno sfondo di cielo, sei lontano con la mente, setacci quel brecciolino bianco alla ricerca di qualche luccichio, scuoti le acque, gridi, lo desideri morbosamente, e ti accorgi che quel fiume ti si è prosciugato sotto i piedi.

Vuoto mentre parli, gesticoli, ridi e scherzi, balli e corri sul palco, il pubblico sembra impazzire ad ogni tuo movimento, le parole che pronunci descrivono una gioia contagiosa, il tuo show è un ricettacolo di vita, ma quando i riflettori si spengono ed il sipario si chiude, attraverserai il corridoio ed uscirai dalla porta secondaria, solo.

Vuoto con il naso tra i capelli di lei che abbracci senza conoscere il suo viso, vuoto mentre le tue mani esplorano i suoi fianchi, vuoto mentre la musica ti trasporta, vuoto consapevole che dopo 2 minuti lei già ti schiferà.

Dopo giorni passati e riempire, incastrare, pressare, spingere e insistere, in un attimo il bagaglio è di nuovo vuoto, basta soffocare quell'urlo che viene da dentro o urlare più forte di lui, basta trovare la fiducia persa in un sol colpo, ricostruirsi e distribuirne un pò per ogni nottata folle del cazzo, barattarla, venderla, comprarla e se serve estrorcerla, rischiare sempre ma poco, piuttosto che una volta ma giocarsi tutto, per chi ancora non decide di crescere.




venerdì 12 marzo 2010

AMICA CANOTTIERA


Quante cose son cambiate in questi anni? Negli anni in cui il balzo tra "Ragazzo" e "uomo" ( anche se un pò acerbo) è piccolissimo, un balzo di 2 passi, cambiamenti , soddisfazioni, rinuce ed esperienze sotto quel saltello, in un attimo ti fermi, togli le bende e le stringhe della quotidianità e ti volti, trovandoti in un men che non si dica nell'altra sponda;

Sono passati i calzini di spugna bianchi, il top sotto la scarpa da tennis, sono passati i sundek, con gli attributi che spesso facevano capolino, è passato il cemento per capelli e la riga immezzo, i jeans tre taglie più grandi ed i cappelli più osceni, le felpe da "hippoparo de noi artri" e le piastrine da militare, tutto questo se nè andato lasciandoci un sorriso sulle labbra, che spesso si accompagna a gridi ed imprecazioni quando spunta una foto inaspettata.

Tra i tanti gingilli chi mi hanno fatto sentire figo nell'età in cui ogni pelo del corpo significa virilità, ne è rimasta una che ancora mi accompagna, che mi stringe sui fianchi, che mi sfiora la schiena e mi accarezza il petto....
Dopo tanto tempo da complici ancora mi emoziona quando tolto l'accappatoio, mi riscalda in quel dolce abbraccio, mi seduce ancora il suo tempore sotto le coperte nel freddo mattino di Gennaio;
è scientificamente interessante scoprire quali tipologie di flora possono svilupparsi sotto un'ascella umana e come, muschi e licheni, trovino un habitat naturale sotto le sue ali protettive;

Scoprire in quelle improvvise e solari giornate di primavera che ti colgono impreparato, quanto sensibili sono le tue ascelle che grondano di felicità estasiate dal ritorno della bella stagione.
Come il cacio sui maccheroni, cosi la cannottiera non può che accompagnarsi a un bel mutandone o perchè no, un boxer, basta che sia ascellare...tutti sappiamo quanto sexy possa essere una figura maschile con un intimo del genere.

Non vi nego le conquiste fatte negli ultimi anni, quando in un fremito di eccitazione, i bottoni della camicia sembrano sganciarsi da soli, e quando la camicia stessa dovrebbe scivolarti sulle spalle lasciando il tavolo di pelle apparecchiato per lei, eccola che ricompare: se ne sta li, tra te e la tua donna, con i suoi pelucchi ed i suoi pallini, con il suo bianco antico, frutto di svariate lavatrici, nella penombra di una basciur.
Il viso di quella che prima era la piromane delle tua passione ora è divenuto una maschera di ghiaccio; tutto l'incendio che stava divampando tra quelle 4 mura ora è soffocato da un' onda anomala, la tua lei dopo essersi pietrificata, contrae i muscoli in una fragorosa risata che a quel punto annienta ogni traccia di eccitazione dal tuo corpo.
A quel punto prima di rivestirti, passi di fronte allo specchio: effettivamente un panettiere in mutante non ha alcunchè di sexy, e ti fai una risata anche tu....

Di certo il successo di questo capo intimo, sarebbe riduttivo rappresentarlo solo nell'intimità: indossare una camicia (magari nera), con quell'accattivante collare bianco che ti cinge il collo è per una donna al pari di vedere un tedesco con sandali e calzini....

Donne ancora amanti dell'"OMO VERO" lasciatevi sedurre dal calore del "tessuto umano" e guardatevi bene da quei pseudo-maschi oliati ed abbronzati, che posso offrirvi solo un petto freddo e spelato.....

sabato 30 gennaio 2010

BLACK OUT



Una dimensione strana mi ha intrappolato questa notte, un turbinio di ricordi , emozioni e sorrisi mischiati tra luci ed ombre, due bracciate nei miei 18 anni, quando la pista da ballo era il vero, unico, prezioso e insostituibile momento, per cui valesse la pena vivere!!!
Tutto mi è balenato in quel quarto d'ora di delirio, quando nelle tue vesti da ventiseienne , ti abbandoni e navighi in quel bicchiere, mentre l'alcool scorre fiero nelle tue vene ed i tuoi arti non ti appartengono più, ormai sono parte dei quel beat, sono parte di quella folla che ti attrae e ti respinge, un fluttuare in quella penombra dove i neuroni sensoriali ti abbandonano.

In quell'atmosfera surreale, tra quell'odore acre proveniente dal sottobosco di quella folla, sono stato rapito da quello scorcio, che si ergeva da quel palchetto, manco l'avessero fatto apposta.
Non erano altro che 5 giovincelli, 3 ragazze e 2 bulletti, tutti sui 17 anni circa, che giocherellavano fieri con i loro cocktail, alzandoli al cielo come trofei di quella notte, vinti con il "si" di mamma e papà.
Uno dei 2 tipetti, probabilmente il più ganzo, <> come un animale da disco, agitando la testa con movimenti meccanici, sicuramente visti in qualche video di Husher mentre si lavava le belle scarpe con la bevuta che teneva in mano;

L'altro tipo, si avvinghiava sul divano con la dolce pulzella con l'avidità ed il forte desiderio fisiologico oserei dire, di poter squarciare quei stupidi pantaloni, e dimostrare tutta la sua virilità di diciassettenne; le sue mani si muovevano a scatti, timide e vogliose sui panta collant di lei, che tradita dall'imbarazzo della sua giovane età, era rimasta accartocciata con il braccio tra i due divanetti: lo scatto morboso di lui l'aveva spiazzata, lasciandola come una storpia nelle braccia della passione.

Le altre due erano davvero uno spettacolo ai miei occhi, sembravano due fate bianche, due anime pure e lucenti, in quella tana buia e maleodorante;
Si muovevano sinuose scecherando i magri deretani e strusciandoli l'una su quello dell'altra, di tanto in tanto sorseggiavano ciò che rimaneva di un cocktail preso un paio di ore prima, ormai quasi trsparente;
Sorridevano come due veline dopo lo stacchetto e godevano di ogni sguardo si posava sulla loro pelle candida; non c'era alcun che di malizioso ne tanto meno osceno nelle loro movenze, anzi l'acerba seduzione che offrivano, le rendeva irresistibilmente simpatiche, in bilico tra il comico e la commedia.....
Una di loro sfoggiava al cospetto della folla, pensate un po' una vera e propria sigaretta, e tanto era preziosa, che la reggeva come si fa con un vetro di murano e dava delle boccate talmente concentrate che sembrava potesse svenire da un momento all'altro.

Nel frattempo la musica si faceva più forte dentro di me, potevo sentire le vibrazioni scuotermi il cervello, avvertivo l'insensibilità del mio corpo, e tutto si è risolto in quel tonfo nel passato: eccomi, mi rivedo in quella pista circondato da visi brufolosi e sbarbatelli, sorrido imbarazzato mentre mi osservo con quella maglietta rosso lucido e gli occhiali da sole su quel cubo; ma guardatemi come scuto il territorio, il classico diciasettene con la perenne astinenza alle donne, un'esplosione ormonale degna di nota, un bisogno costante e quasi opprimente di apparire e dei grossi e profondi calli alle mani; la stessa persona che viveva per gli amici, erano loro le persone più importanti, sopra alla ragazze, sopra alla famiglia, sopra a tutto perchè riuscivano a riempirti;
ho rivisto la spensieratezza nel vivere il momento e l'innocenza di ogni approccio, ho sentito di nuovo la pura allegria del cuore, e la rabbia di non sentirsi capiti.

...poi rieccomi di nuovo qua, in questa nottata di spensieratezza e nebbia, nei miei panni da ragazzotto cresciuto che balla energicamente come qualche anno fa...
Poi cerco di nuovo loro, mi volto ma...non ci sono più, probabilmente la loro carrozza è già passata.

Cosi una volta tanto, un pò di sana fattanza è servita, ma non per rimpiangere, semplicemente per ricordare....sorridendo.


sabato 12 dicembre 2009

DISCEPOLI




Straripa questo fiume di gente, straripa l'anonimato e straripa l'ingenuità;
trabocca dagli occhi la luce di quello schermo, che avido promette tesori di cenere;
Lui scivola su quel marciapiede come la rugiada sulla foglia,
la testa è china ma lo spirito è alto,
da quella flotta di carne al suo fianco che lotta e sgomita verso il miraggio,
mille sguardi lo colpiscono,
mille occhi si infrangono davanti alla massima espressione dell'indifferenza.

Lui scivola su quel marciapiede come la rugiada sulla foglia,
la testa è china ma lo spirito è alto,
Sembra assente mentre fissa la punta delle scarpe, mentre sale lungo quel marciapiede ormai vestito di foglie, deserto su quel tappeto marrone,
una striscia di colore nel grigio urbano;
Con la placidità del signorotto costeggia la folla, ma il suo passo non mente mentre guarda l'ora.
La sua armatura da combattimento è ferma e statuaria,
la sua bandiera verde danza sfacciata, la sua figura sembra fluttuare sotto i lampioni, ma dentro qualcosa brucia.

Ora quella mandria di anime ha smesso di correre, quasi tutti i corpi sono piegati dalla stanchezza, dai loro capi si alza il fumo del loro calore, il fumo dei loro sforzi che fluttua tra le lampadine di quei neon.
Lui scivola su quel marciapiede come la rugiada sulla foglia, la testa è china ma lo spirito è alto,
Li guarda dal ciglio della strada, sembra rallentare, esitare appensantendo il passo,
ma poi torna a scivolare sull'umido del fogliame.

L'asfalto gelido è ora coperto di calore umano, tutti si prostrano in questa notte di luci artificiali, tutti quelli che sbracciavano e gridavano verso quella luce la infondo, ora non sono altro che esseri umani ai minimi termini;

Questi soldatini schiavi nelle loro prigioni d' aria, lo fissano con il capo poggiato sull'asfalto, la loro pienezza di vuoto si risolve in un macabro sorriso.

Ora improvvisamente la sua corsa si arresta, il viso è contratto in una maschera di stupore, viaggia con lo sguardo su quei corpi animati ma inermi ed un lampo di sorriso passa sul suo volto roseo.

Sente i lamenti di quelle marionette sotto le sue suole mentre riprende il cammino;
Lui scivola sulla folla come la rugiada sulla foglia,
la testa è china ma lo spirito è alto,
e pensa quanto bello sia riuscire a pensare, ADDIRITTURA CON LA PROPRIA TESTA.